Memoria al gin


Scavando nella storia di Alan Turing si possono scoprire piccole “gemme”, aneddoti che possono apparire insignificanti ma che aiutano a costruire almeno in parte, il puzzle della sua genialità.

Durante una conferenza del 1967, Maurice Wilkes ha tirato fuori dal cilindro dei suoi ricordi una di quelle “gemme”. Secondo la sua testimonianza, Alan propose di utilizzare il gin al posto del mercurio nel sistema di memoria ad ultrasuoni per il calcolatore EDSAC che Wilkes stava progettando.

Facciamo un passo indietro: siamo alla fine degli anni ’40 del secolo scorso e Wilkes è a capo del team che sta progettando EDSAC (Electronic Delaty Storage Automatic Calculator), tra i primi calcolatori elettronici digitali della storia. I sistemi per memorizzare dati e programmi nel calcolatori dell’epoca, erano grandi come una libreria dell’Ikea. Una memoria, basata su una tecnologia nota come delay-line memory, era costituita da un telaio di circa due metri nel quale si trovavano 16 tubi pieni di mercurio.
(Teniamo conto che EDSAC occupava circa 20 metri quadrati).

Maurice Wilkes guarda un tank di memoria al mercurio

I segnali elettrici dei dati (bit) erano convertiti in suoni attraverso un cristallo piezoelettrico (quelli che usiamo oggi negli accendigas in cucina). Una stringa di dati convertita in segnali sonori veniva trasmessa nel tubo di mercurio; i segnali sonori raggiungevano l’altra estremità dove venivano riconvertiti in sengali elettrici e ritrasmessi all’indietro creando un ciclo.

Torniamo al punto di partenza: il mercurio ed il gin. In quelle memorie si usava il mercurio per le sue ottime qualità acustiche e per il fatto che le sue caratteristiche concordavano con quelle dei quarzi piezoelettrici.

Alan Turing avrebbe suggerito a Wilkes di sostituire il mercurio con il gin sia perchè meno costoso, sia perché la sua miscela di acqua e alcol sembrava garantire una migliore propagazione. Non è chiaro se quella di Turing sia stata un vero suggerimento od una battuta, ma in ogni caso l’idea venne accantonata. Non del tutto però.

Wilkes infatti disse:

“Per evitare difficoltà nel far sì che il mercurio bagni i cristalli, i tubi vengono riempiti di alcol prima di versarvi il mercurio. L’alcol evapora, ma lascia una sottile pellicola sulla superficie dei cristalli che forniscono il contatto acustico con il mercurio”.


Qui sotto una versione cubiista ed una pop di Alan Turing, che ho fatto generare da un motore di Intelligenza Artiiciale.

[adriano parracciani aka CyberParra]

[End Of File – 1001000]

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