Meccanizzare il ragionamento
È un sogno che l’uomo insegue da molto tempo; il sogno di Leibniz, come ebbe a dire Giuseppe Peano, il grande ed eccentrico matematico piemontese. Ed ineffetti Leibniz pensava che riuscire a riprodurre un pensiero astratto attraverso una serie operazioni eseguibili da una macchiana avrebbe risolto tutti i problemi; ad esempio le discussione tra due filosofi. Sarebbe bastato effettuare delle operazioni, e quindi dei calcoli per stabilire chi avesse ragione.
I grandi matematici del 900 ci hanno spiegato che per quanti sforzi possiamo fare, non tutto il ragionamento è meccanizzabile o meglio computabile, come ha dimostrato Alan Turing. In sintesi nessun computer potrai mai pensare come noi (nel caso di alcuni di noi questa evenienza sarebbe veramente disdicevole). Forse però si può dire che un computer con la sua intelligenza artificiale sa pensare a modo suo; che dite?
Il primo che si rese conto di qualcosa del genere è stato il matematico inglese Charles Babbage (1791 – 1871), un visionario in anticipo di un centinaio d’anni, colui che per primo concepì l’intima essenza di un computer.
Anche lui, come prima Pascal e Leibniz, cominciò ad interessarsi al calcolo automatico per evitare le fatiche e gli errori del calcolo manuale.
Nel 1822 concepì a tale scopo la Macchina Differenziale, una mastodontica serie di ingranaggi, ruote e leve in grado di gestire e calcolare polinomi, per realizzare precise tavole matematiche ed astronomiche.
In questa macchina Babbage aveva già inserito il concetto di memoria e l’idea della stampa del risultato. La meccanica dell’epoca però non era così evoluta come il suo progetto richiedeva; oltre 25.000 parti da assemblare, tonnellate di parti meccaniche con troppi ingranaggi e troppo attrito.
I problemi tecnici e la mancanza di fondi fecero fermare il progetto, ma non la mente di Babbage che già si era rivolto verso una sfida intellettualmente piu motivamente.
La Macchina Differenziale era capace di gestire solamente (si fa per dire) polinomi, e Babbage comprese che per calcoli ancora più complessi mancavano alcune cose tra cui la più importante di tutte: la capacità di
mangiare la propria coda.
ossia la capacità di automodificarsi in base al risultato. Babbage aveva intuito il concetto di feedback, la retroazione, concetto alla base di tutti i sistemi dinamici.
Da questa intuizione Babbage progetta la Macchina Analitica, praticamente l’architettura di base dei computer che arriveranno 100 anni dopo.
L’insieme ancor più mastodontico di pezzi meccanici doveva contenere:
- un Mulino ossia l’attuale processore
- un Magazzino ossia la memoria
- Schede preforate come quelle usate nei telai per il sistema d’ingresso dei dati
Nella Macchina Analitica i numeri passano dal Magazzino al Mulino per essere processati / calcolati secondo il programma contenuto nelle Schede preforate (a seconda dei buchi si muovono alcune leve al posto di altre).
La Macchina Analitica è quindi il primo calcolatore progettato per eseguire calcoli seguendo un programma memorizzato. Babbage accende la luce sulla futura computer science introducendo i concetti di istruzione, feedback, loop, parallessimo.
Lady Ada Lovelace Byron, che Babbage chiamava l’incantatrice dei numeri, disse
la Macchina Analitica tesse disegni algebrici proprio come il telaio Jacquard tesse foglie e fiori
La Macchina Analitica rimase solo un progetto; Babbage morì sapendo che non avrebbe potuto realizzarla viste le difficoltà incontrate con la Macchina Differenziale. Serviva una precisione meccanica all’epoca impossibile, un elevata qualità dei materiali e tanti soldi. La sua Macchina Analitica era veramente troppo complessa per la sua epoca
Babbage però aveva intuito che una macchina poteva diventare intelligente se fosse stata capace di mangiare la propria coda. In questo caso si sarebbe creato lo Strano Anello, come lui lo chiamava ossia quell’anello che si crea quando una macchina agisce sul programma che ha in memoria e lo modifica. Lo Strano Anello permette alla macchina di auto-modificarsi
L’intelligenza ed il pensiero sembrano proprio una serie di Strani Anelli, non trovate?
I matematici e riceratori del nostro tempo pur sapendo che non tutto il ragionamento è computabile lavorano sul fatto che molti pezzi di ragionamento lo sono. E vanno avanti nell’Intelligenza Artificiale
[adriano parraccani aka cyberparra]
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Un pensiero riguardo “Gli Strani Anelli di Babbage”