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La Terra sbuffa, sprizza, bofonchia, suda, urla, fuma e vibra; vibra sempre, in ogni monento.
Il giorno 11 Marzo 2011 alle ore 06:46:24 italiane, nella costa est del Giappone la Terra ha vibrato come poche volte nella storia, scatenando un’energia quantificabile in 8,9 di magnitudo.

Ascoltare e registrare l’umore della Terra è il compito di strumenti noti con il nome di sismografi, tecnologie in grado di captare la vibrazione, l’onda sismica che si muove nel tempo e nello spazio, e che si propaga attraverso le rocce scuotendole.
La Cina è l’area del pianeta che ha subito il maggior numero di morti nella storia a causa di terremoti disastrosi (vedere il sito del U.S. Geological Survey) e quindi non è strano che il primo sismografo conosciuto del tecnopassato sia stato concepito proprio lì.
Il primo telerilevatore di terremoti è frutto del genio di Zhang Heng (78-139), grande astronomo, matematico, pittore ed inventore cinese che lo ideò nel 132.
Zhang Heng chiamava il suo sismografo houfeng didongy y che per chi come me non conosce il cinese suona così: “lo strumento per indagare i fluidi e i movimenti della terra”
Il sismografo di Zhang Heng non è solo un ingegnoso strumento tecnologico ma anche un oggetto di estrema raffinatezza ed eleganza. Estetica, Simbolismo e Tecnologia non erano mai disgiunte nei manufatti del tecnopassato. La foto di Marilyn Shea mostra una delle tante repliche dell’archeo-sismografo così è descritto da un’antica cronaca cinese:
«un recipiente di fine bronzo fuso, simile a una giara da vino […] la superficie esterna era ornata con antichi caratteri da sigillo e con disegni di montagne, tartarughe uccelli e animali. […] Fuori dal recipiente stavano otto teste di drago, le bocche serrate su una sfera bronzea, mentre attorno alla base erano assisi otto rospi con le bocche aperte».
Il Leonardo cinese ante-litteram ideo una grande anfora bronzea alta 3 metri, all’interno della quale mise un pendolo collegato con otto levette ad altrettante teste di drago esterne, disposte sulla circonferenza dell’anfora ad indicare altrettanti punti cardinali. Nella bocca di ogni drago stava una biglia di metallo trattenuta dalla leva. In presenza di un onda sismica il pendolo oscillava ed azionava il braccio corrispondente alla direzione dell’onda facendo aprire la bocca del drago. La pesante biglia di metallo cadeva nella bocca del rospo sottostante emettendo un potente suono simile ad una campana. Era l’allarme.

Possiamo conisderare quello di Zhang Heng uno dei primi automatismi di telerilevamento, un sistema tecnologico in grado di segnalare automaticamente la presenza di un evento remoto. Pare che il meccanismo fosse così sensibile da rilevare a distanza di oltre 500 Km il terremoto che nel 138 distrusse la città di Lung-Hsi. Da un’antica cronaca si legge:
«una volta uno dei draghi lasciò cadere una sfera benché non si fosse avvertita nessuna scossa percettibile. Tutti gli studiosi della capitale rimasero stupefatti […] Ma qualche giorno dopo giunse un messaggero che recava notizie di un terremoto nel Lung-Hsi»
Quindi il sismografo dell’arecheogeeek Zhang Heng permetteva alle autorità di sapere in anticipo che in una zona lontana c’era stato un terremoto, dandogli il tempo per preparare soccorsi e gestire l’emergenza.
dal 132 ad oggi il principio di funzionamento dei sismografi non è cambiato; continua a basarsi sul Pendolo e sulle leggi della meccanica di Sir Isaac Newton.
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